IL MIO RUGBY SITUAZIONALE DAI 16 ANNI IN POI…

Una squadra di rugby per essere performante deve appoggiarsi su un progetto di gioco chiaro, semplice, che connette i giocatori attraverso schemi e strategie efficaci. Dobbiamo però fare attenzione , bisogna altresì essere in grado di adattarsi al contesto (filosofia di gioco/punti di forza/punti deboli/ squadra avversaria/condizioni meteo/ stato di Flow del momento); tuttavia, un’eccessiva rigidità negli schemi può limitare la capacità di rispondere alle situazioni impreviste. Nel gioco del rugby un passaggio sbagliato di pochi centimetri mi varia il tempo, il tempo futuro..e allora lo schema proposto inizialmente prende altri connotati, si modifica..! La capacità dei giocatori di modificare il proprio comportamento, la propria risposta motoria inconsapevole, alla nuova situazione creatasi è una priorità assoluta nel gioco del rugby. La capacità di adattamento è diventata una SOFT SKILL essenziale per l’evoluzione di un rugby sempre più robotizzato, sterile, a tratti noioso!

Ancora oggi questa evoluzione non è stata recepita! Il cambio di passo avverrà con gente preparata, con allenatori desiderosi di sperimentare un approccio flessibile piuttosto che un’aderenza a schemi fissi.

La focalizzazione sul gioco è la mia priorità, l’allenamento deve mantenere un equilibrio tra L’ASPETTO TECNICO e quello SITUAZIONALE.

Le TECNICHE non devono diventare meri adattamenti a situazione chiuse, specifiche, ma devono essere integrate in un contesto più ampio che considera il flusso del gioco come interprete principale per il miglioramento e lo sviluppo delle competenze tattiche, aumentando così l’efficacia collettiva in attacco!

Buon Rugby

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Sergio Zorzi

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